A casa di Alida, erano presenti Rosa, Felice, Gustavo, Roberta , Giuliana, Melinda, Mirella, Valeria Ricci e un suo amico.
Era presente Francesco Pietrogrande commercialista, persona gentile e disponibile egli stesso fa parte di varie associazioni di volontariato e di impegno sociale e di cooperative sociali oltre ad essere consulente ed ispettore per cooperative.
Alida ha presentato il gruppo e i suoi principi e il ruolo di Solidaria e si è passati subito ad affrontare il motivo dell’incontro che era quello di capire come si può acquistare un immobile collettivamente, quali le modalità e quali gli aspetti di convenienza.
Ci ha spiegato che si può scegliere di acquistare l’immobile con 2 modalità diverse, ognuna ha i suoi pro e i suoi contro:
1 – CIASCUNO è semplicemente PROPRIETARIO INDIVDUALE della sua quota. Si acquista tutti insieme dal notaio, facendosi fare da un geometra per esempio, un progetto ( prima di acquistarlo) in cui l’immobile venga frazionato secondo le esigenze di ogni famiglia, e siano già individuati gli spazi comuni ; ogni cohousers acquista con rogito il suo “appartamento, nel senso che acquista la volumetria indicata nel frazionamento, che poi potrà ristrutturare, Il piano di frazionamento viene allegato all’atto di vendita, dal notaio. ” Per le parti comuni vengono acquistate da tutti i vari acquirenti o in proporzione ai metri quadri (alla volumetria) acquisita da ciscuno, oppure anche suddivise in parti uguali se così si decide e si scrive sull’atto di vendita (in questo caso anche se qualcuno acquista una porzione piccola dell’immobile, avrà diritto e doveri rispetto alle parti comuni pari a quelli di chi ha acquisito una porzione maggiore).
forma giuridica del condominio: successivamente alla vendita, per gestire le parti comuni è possibile/utile nominare un amministratore condominiale da parte dell’assemblea dei prorietari, come avviene nei normali condomini..
PRO E CONTRO ogni proprietario Non risponde dei problemi o delle quote degli altri, ma solo delle sue, può vendere e lasciare in eredità la sua quota, può di fatto ristrutturarla secondo un suo modello. Ovvero quando si decide la ristrutturazione si possono mettere dei vincoli agli altri, ad esempio usare una sola ditta per la ristrutturazione, usare un unico piano di intervento… ma questi vincoli saranno rispettati più sulla base della fiducia reciproca o della convenienza, perché la legge, se ciascuno è proprietario di una specifica frazione, diciamo che tende a garantire la libertà dei singoli proprietari.
Mutui/contanti ognuno si organizza al meglio..che può
2 – ci si costituisce in cooperativa edilizia, che ha il compito di, comprare terreno o rudere, Costruire/ristrutturare e poi distribuire tra i soci.
Due modi di distribuire:
2°a a proprietà indivisa ( tutto insieme) ogni socio ha solo l’usufrutto, di una porzione degli immobili, sulla base delle quote versate. Quando muori non lascia in eredità, la proprietà è della cooperativa, cioè comune a tutti soci e resta sempre un bene comune di questi soci, finchè dura la cooperativa..( la quale non può essere chiusa se ci sono mutui) se la coop fallisce ci perde tutto, se qualcuno è insolvente risponde la coop, cioè tutti noi insieme che siamo i soci. Se te ne vai ti restituiscono le quote relative alla parte assegnata, secondo il valore di mercato di quel momento in cui te ne vai.
Vantaggi: mutui agevolati e forse altri contributi regionali..
2b a proprietà divisa ci sono 2 passaggi dal notaio, prima la coop compra, ristruttura poi fraziona e torna dal notaio per registrare i vari proprietari assegnatari. Anche in questo caso il vantaggio UNICO della coop sono i muti agevolati, ma se ci sono mutui non si può chiudere la cooperativa, perché i mutui sono in carico alla coop, e non ai singoli, quoindi di nuovo, se qualche socio non paga, sono tutti i soci che si assumono la responsabilità in modo collettivo. Inoltre la coop NON ha le agevolazioni del 55% sulle ristrutturazioni ( sono agevolazioni che ti scontano le tasse e la coop non paga tasse) mentre un acquirente individuale può scontarsi sulle tasse che paga, per alcuni anni fina al 55 % delle spese..(entro un tetto massimo che non ricordo)
Molte Banche erogano mutui sul valore iniziale dell’immobile e non su avanzamenti di lavori… se il valore attuale è 100 e ne servono 5000 per abbattere progettare e ricostruire la banca eroga solo 100(… sgomento pensando all’ultimo immobile visitato e ai nostri portafogli…..). Vi è comunque la possibilità di usufruire del 55% di detrazione IRPEF entro il 2010, per lavori di ristrutturazione.
Dopo l’incontro con Francesco, è avanzata la consapevolezza che un gruppo di soci/e è per l’acquisto e in tempi brevi, un altro gruppo con altre problematiche ( economiche familiari , di prospettiva di vita e di impegni finanziari) è per una soluzione in affitto. Ne abbiamo già parlato diverse volte, in questi mesi: l’Associazione Solidaria per statuto sostiene il cohousing a TUTTI i livelli ( affitto, acquisto, case popolari, bandi….). Molto diversi quindi potranno essere i progetti concreti che si svilupperanno .
Felice, Mirella e Alida ribadiscono il loro interesse esclusivo per l’acquisto, valutando che almeno un altro paio di famiglie si associ ( pare che 5 famiglie sia il numero perfetto: 5 famiglie nel cohousing a Torino e 5 a Monzuno NdR). Altri tenteranno strade diverse, con la collaborazione di ACER o altri soggetti interessati. Si è inoltre parlato di un Bando appena uscito del Comune di Bologna che assegna abitazioni in cohousing a persone entro i 35 anni: è un ottimo esempio di amministrazione attenta e sensibile.
Si è commentata la casa di Malborghetto, molto bella, vicina alla città, alcuni particolari forse poco ecologici: gasdotto, antenna, frutteto vicino….si indagherà e se ne riparlerà eventualmente dopo ferragosto.
lunedì 31 agosto 2009
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