giovedì 24 settembre 2009

L’ISOLA CHE C’E’… ( rete comasca dell’economia solidale) fiera-19/09/09

di Giuliana

La cosa che mi ha colpito è stata l’organizzazione e la miriade di persone presenti come visitatori e le centinaia di volontari o comunque , tutte quelle persone che hanno contribuito a far si che la fiera “l’isola che c’è” divenisse un evento eccezionale. Ampia l’esposizione di prodotti, servizi, saperi e progetti sul commercio equo e solidale, finanza etica, gruppi d’acquisto solidale, energie rinnovabili e bioedilizia, agricoltura locale e biologica, ambiente, solidarietà internazionale, volontariato… tanto! Troppo! per essere visto nella sola giornata della nostra permanenza.

Stefania e Ludmilla dell’organizzazione e loro stesse collaboratrici che ringraziamo infinitamente, non ci hanno perse di vista un secondo e hanno dimostrato una gentilezza una e disponibilità nei confronti miei e di Rosa , da ammirare.

- Molte le persone che hanno seguito e partecipato insieme a noi alla tavola rotonda sui GAS e AMAP ( Francia) con la partecipazione di Nathalie Doudet che ha spiegato come funziona l’amap: l’organizzazione, la struttura del contratto, i valori che la caratterizzano, il coinvolgimento dei consumatori, dei produttori, delle istituzioni, il numero chiuso degli amapien per ogni amap ( 50) e il vasto numero di amap presenti in Francia ( 1000 !), il principio di solidarietà...ecc…*

Germana Radaelli di CORTO CIRCUITO di Como ha sottolineato l’importanza dei GAS e il sostegno che danno ai piccoli produttori locali e a come rappresentino un incentivo per un territorio ad auto prodursi.

Emblematica la storia della cooperativa a proprietà collettiva IRIS di Calvatone (CR) presentata da Maurizio socio e presidente di IRIS sorta 30 anni fa da piccoli agricoltori che si sono riuniti e nonostante vari ostacoli incontrati, ora, oltre ad una vasta azienda agricola che produce 100% bio, a 40 famiglie impegnate come soci o dipendenti , ad allevare animali applicando il principio della mutualità, ha prelevato una azienda pastificia in crisi senza ridurre oneri o licenziare dipendenti.

IRIS,* che usa il fotovoltaico e utilizza scrupolosamente l’acqua per l’irrigazione, si sta impegnando a preparare una Carta per i Gas per garantire e tutelare il rapporto con i consumatori e dare vita ad una Fondazione perché , come dice il suo presidente: “…non basta coltivare, ma bisogna anche far cultura! “

Discussione, confronti e scambi di esperienze ci hanno portato a conoscere varie altre persone fra cui un socio della cooperativa “Il Sole e la Terra”, che da piccolo nucleo di soci consumatori ora è un grande negozio, dove particolare importanza riveste il ruolo della vendita di molti prodotti “ sfusi” , una realtà significativo nel panorama provinciale bergamasco.

*Sono a disposizione per i dettagli , sia per Amap che Iris della quale alcuni di noi consuma già i suoi prodotti : io li trovo al M.M.E.!

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Al pomeriggio abbiamo partecipato al seminario : CO-HOUSING abitare all’italiana, quando il vicinato è solidale. Anche qui notevole è stato l’interesse di molti presenti.

Abbiamo presentato il percorso della nostra esperienza: dall’impronta solidale del g.a.s, alla costituzione di Solidaria , alla ricerca dell’immobile, al coinvolgimento delle istituzioni, all’interesse dell’università, alle nostre riunioni,alle riunioni del tempo perso… alla figura della facilitatrice.

Ci siamo confrontate con l’esperienza di un gruppo di Monza che è deciso nel comprare il terreno e a costruire una casa solidale che rispetti tutti i canoni di edilizia ecocompatibile.( anche per loro il gruppo iniziale abbastanza numeroso , durante il percorso ha perso aderenti perdendo anche un’opportunità di acquisto di terreno che si era presentata)

Storia simile per il gruppo di lavoro sulla coabitazione del distretto di economia solidale di Varese “des.varese”: l’importanza delle relazioni fra persone è fondamentale, ma spesso esigenze improcrastinabili come uno sfratto improvviso o una mobilità lavorativa costringono a fare delle scelte di vita che allungano i tempi per la realizzazione del progetto.

Comuni ai molti presenti all’incontro,curiosità interesse e dubbi su tematiche quali : la disponibilità alla condivisione degli spazi e dei tempi, la condivisione dei servizi, lo scambio dei saperi, l’importanza del reciproco aiuto ,il dare valore alle relazioni fra persone, ma anche paure comuni di fronte ad una scelta di vita cosi radicale perché diversa dalla consuetudine dell’individualità a cui ci ha portati la nostra cultura consumistica.

L’incontro si è sciolto ,molto oltre il tempo a nostra disposizione, ma con l’augurio di ritrovarci fra un anno a raccontare il seguito.

Curioso è stato l’incontro casuale al banchetto del co-housing prima del seminario, con una persona che ci ha parlato del mutuo generazionale, forma di finanziamento applicato dal regime finanziario musulmano (…??...) ora applicato anche da banche italiane (ci è stato indicato la UBI Banca ( 5° gruppo bancario in Italia con sportelli concentrati in Lombardia e Piemonte –ndr- ) la cui erogazione del mutuo, 50ennale, è concessa ad una persona ipotecando la casa – che rimane della banca- e alla scadenza delle rate si pagano solo gli interessi.( quasi come pagare la quota di un affitto) . Alla fine o chi ha contratto il mutuo o gli eredi , decidono se estinguere la quota di capitale o lasciare la casa alla banca… ( tutto da vedere!)

Forse mi è sfuggito qualcosa, a te Rosa . grazie. g.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella quest'idea del cohausing!
Ne parlavo tempo fa anche con il mio partner, ma ora purtroppo stiamo passando un brutto periodo.... sto pensando di lasciarlo, ma sarebbe un salto difficile andare ad abitare da sola... accogliereste anche una mamma single? anche in affitto?
Scusate se per ora resto anonima.

Stella Melgrati ha detto...

Ciao non ti sentire isolata ci sono, anche nel nostro gruppo molte altre mamme single. Per quanto riguarda l'affitto molti sarebbero interessati ma per farlo serve il coinvolgimento di qualcuno che possa sostenere l'investimento per poi affittare le unità. L'associazione Solidaria è aperta e non coincide con il gruppo che eventualmente per primo darà vita al cohousing, presumibilmente come proprietà, quindi se ti interessa segui il calendario e magari vieni a conoscerci alla prima riunione.
Il cohousing è nato proprio in Danimarca da una mamma single che cercava una mano nella gestione della vita quotidiana!
Noi ci siamo.